Endecameron 19

Il giorno dopo la fine delle storie

da un’idea di Cristina Cenci e Enrico Pozzi, su un pretesto di

Italo Calvino

Marco Polo a Kublai Kan:

«Anche le città credono d’essere opera della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura.
D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.»
(I. Calvino)

ENDECAMERON 19 30 Giugno – 6 Luglio 2019

10 creativi rinchiusi nel Castello di Rocca Sinibalda, sulla valle del Turano, a 70 km da Roma, vedono città invisibili.

Per dieci lunghi giorni Marco Polo ha tenuto il Male e la Morte fuori dal Castello e dal Regno di Kublai Kan. Lo ha fatto raccontando 55 città invisibili all’annoiato e malinconico Signore di Ogni Cosa. Con questi fantasmi di città il giovane veneziano ha animato di sensazioni, meraviglie e attese di piacere la mente e il corpo del Kan. Lo ha nutrito di vitalità e di Eros salvandolo dal sentirsi assolutamente vuoto.

Poi arriva l’Undicesimo Giorno, il giorno dopo la fine delle città invisibili. Non ci sono più parole e fantasmagorie per preservarci dal Male. Cosa accade quel giorno, quando l’essere Pietra si impadronisce di ogni cosa viva, il Tempo smette di scorrere, la mente smette di sognare, il corpo non sente e desidera più, la pagina è bianca, il Castello del Kan diventa una fortezza vuota, il Kan sprofonda nell’autarchia immobile, e Marco Polo narratore ormai impotente sa che verrà perciò ucciso?

Qui inizia l’Endecameron 2019.

Il Terribile è già accaduto (Heidegger). L’Inferno-Medusa sta volgendo in pietra le cose e le persone. Ma lo spazio mortalmente ordinato dell’Impero del Kan è percorso ancora da viandanti sopravvissuti, resti e lacerti del mondo che ancora viveva. Vanno verso il Castello del Grande Kan. Parlano ognuno lingue diverse, segni diversi. Portano frammenti di esperienze e frammenti di realtà disarticolati. Sono Babele, messaggeri di Informe e di Caos. Viaggiano leggeri. Disordinano il rigor mortis pietroso e lapideo che si sta impossessando della vita, dei corpi e di Kublai.

Ciascuno a modo suo, sono artisti. Una piccola comunità caotica capace di creare ancora forme, segni, narrazioni e gesti. Da loro può emergere ciò che salverà Kublai Kan e il suo Impero dal diventare statua, pietra, lapide, desideri congelati. Forse.

COSA ACCADE?

Il Castello è Kublai Kan. Sotto i colpi del Male trionfante, diventa pietra senza vita, monumento. Le grottesche, le maschere, le rappresentazioni, le figure e gli oggetti bizzarri che lo abitano perdono la capacità di meraviglia. Sa che si salverà solo vedendo ancora una volta città invisibili. Per questo ha aperto il grande portone di ferro agli Stranieri portatori del disordine. Sono la sua ultima possibilità. Entro la fine dell’Undicesimo Giorno capirà se saranno riusciti a restituirgli la potenza vitale della fantasia, del desiderio e dell’irrealtà. Oppure se è ormai solo un castello.

I 10 artisti, narratori, performer, produttori di forme e di immagini, corpi, vivono nel bel Borgo medievale di Rocca Sinibalda. Ogni mattina si chiudono nel Castello, fino alla mezzanotte. Alla chiusura del portone, nella Corte Grande o nei Sotterranei, viene proposto il tema della giornata. Lì, giorno dopo giorno ognuno produce, da solo e con altri, qualcosa. La sera, chi vuole, da solo o con altri, racconta, mostra, recita, performa ciò che ha prodotto. La libertà è totale, ma all’interno del filo narrativo che va da una giornata all’altra.

L’ultima sera, il 6 Luglio, la Notte Bianca, il lavoro delle sette giornate diventa una narrazione notturna aperta ad ospiti provenienti dall’esterno.

INFORMAZIONI UTILI

QUANDO

30 Giugno -6 luglio 2019

DOVE

Castello di Rocca Sinibalda, Via del Castello 19, 02026 Rocca Sinibalda (RI)

CONTATTI

Tel.: +39 06 44233634

E-mail: info@castelloroccasinibalda.it

SOCIAL NETWORK

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IDEATORI

Enrico Pozzi e Cristina Cenci

PROTAGONISTI

Gli artisti residenti


Giulia Flavia Baczynski
http://www.giuliabaczynski.it/

Stefano Boato http://www.stefanoboato.com/

Fabio della Ratta (Biodpi) https://m.facebook.com/fabiodpi.dellaratta

Mauro Di Silvestre http://www.maurodisilvestre.com/

Irmak Donmez http://irmakdonmez.com
Cristiane Geraldelli
https://www.cristianegerardelli.com/

Vera Pravda https://www.verapravda.com
Sabrina Ventrella
https://m.facebook.com/profile.php?id=1711617403

Accompagnati da

l’incursore polimorfo Marco Stancati http://www.coris.uniroma1.it/users/marco-stancati

la narratrice veggente Luisa Pronzato (www.corriere.it)

la mediatrice curiosa Alessandra Fenizi https://www.facebook.com/alessandra.fenizi

I custodi della soglia

l’antropologa Cristina cenci – ricercatrice di fantasie esatte https://www.facebook.com/cristina.cenci.90

lo psicoanalista Enrico Pozzi – straniero interno http://www.enricopozzi.eu/

I complici

L’antropologo ubiquo/amazzonico Massimo Canevacci (vedi intervento a Nemo: https://www.youtube.com/watch?v=8O5TfdM0sS8 )

L’antropologo delle gabbie Vincenzo Padiglione http://www.castelloroccasinibalda.it/il-castello/collezioni/